lunedì 22 novembre 2010

Ti sento fuori dalla pelle,
troppo infreddolita dal correre
ti rannicchi nella mente,
togli il calore dalle mani.

Mi accorgo di fare
respiri profondi,
te ne culli e scivoli
lungo la colonna vertebrale.

Sottili linee sulla carta
cercando la magia che pizzica gli occhi,
allenti la mia tensione nelle labbra
e ti fai passo lento.

Sento il calore negli occhi.


sabato 6 novembre 2010

Mi parlano di.

Mi parlano di un'atmosfera,
che è il non detto,
ma il dipanato dalla nebbia,
grazie a un gioco di mani- danza- creatrici.
Un ritmo conosciuto perché portatore di quiete,
come l'abbraccio di una madre.

Nubi basse

Lance arancio bucano un telo grigio.
Niente è lineare nelle nubi,
nessun senso ragionato
nello sviluppo della visione.
Rocce alberi respiri.
E tu ti muovi a curve larghe
raccogliendo margherite.

fogli spersi

Nella foresta
-segui i tuoi passi-
ci sono presenze
non ci sono coperte
ad attutire i suoni
e le foglie parlano
di vecchi uomini barbuti,
di danze folli,
al cadere della pioggia.

Le storie si cancellano e
ricominciano da capo,
segni sulla mota
tra avviluppi di rami.

martedì 12 ottobre 2010

Uno scatto della serratura,
un sordo rumore,
il fastido.
Non scivola dentro, emerge.
Subitaneo e inatteso,
tarlo affamato di linfa calda.
Il sentire è guastato,
il tocco si fa netto e irrazionale.
La porta è spalancata
al vento e alla tempesta.

giovedì 30 settembre 2010

I bianchi mughetti si ergono
fra le cortecce spente
come moniti di dolore.
La pioggia li ha gonfiati
rendendoli gelidi
messaggeri di catastrofe.

Ella è tulle e crine e
capelli intrecciati di rami
e foglie, rosse.
Temporale è stato
mentre sceglieva i suoi passi,
e si fa tremore, il suo respiro.

Veli grigi e umidi
scendono sulle visioni
rendon ottusi i sensi,
riempiono i silenzi di sbagli.
Nebbia è
il mondo degli alberi.

domenica 26 settembre 2010

Io sono qui, lontano.
In un posto nascosto
in una nicchia del mondo,
a guardare
l'ultima luna d'estate.
I muri di Milano trasudano
umori viscidi, schiumano
le vicessitudini delle giornate.
Sono come foulard e veli
sventolanti e cadenti
sopra le teste di chi passa,
a lasciar l'unto sulla pelle.
La Città delle apparenze
nasconde un virus sotto i pori

sabato 18 settembre 2010

Viene meno tutto,
t'incolli al materasso,
e non hai nulla con te,
nero il pozzo che sei
ove si distilla
e cade goccia a goccia
- dlin dlin-
l'attesa, verbo morto
e cancro d'indifferenza.

Passate sopra il corpo steso,
rendetelo prato.

martedì 14 settembre 2010

per Amleto

Perchè se ti fermi a pensare
brucia il sentire,
il ricordo si monta in concreto
e il vuoto s'apre sotto la gola.

Vorrei mancare di tutto, ma non di te.

domenica 5 settembre 2010

C'è un vento freddo qui fuori,
mi stringo e penso al senso.
Al senso che mi scorre tra le dita dei piedi
e sformicola fino alle gocce di brina
che ho sul respiro.
Allungo le mani spaventate
incontro i granelli di sabbia,
incontro i fili d'erba e
la tua mano, che mi sfiora un dito
e si àncora stretta.
La paura è dei prati e del cielo e del mare.

mercoledì 1 settembre 2010

lunedì 30 agosto 2010

Mia madre disse..

Bianco;
cadi e copri ogni cosa.
Bianche unghie raschiate via,
ogni bisogno.
Sia solo il mero accadere,
il sentimento sincero,
ma che non pieghi le ginocchia.

"Fare a meno di tutto, non aver bisogno di niente"
Pirandello, "I giganti della montagna"

domenica 29 agosto 2010

Dalla banchina della stazione la tua ombra ti osserva
-infinita, persa.
Pensieri appesantiti di malattia,come colla
s'avvinghiano al vestito che vola nel vento
-infinito, perso.
Fare trecce coi capelli, gesti che s'incrociano
alla ricerca di un'armonia.

Essa è spirale, infinita, ma non persa.

lunedì 23 agosto 2010

....

la parola è un vuoto contenitore
che brilla soltanto negli occhi di chi le dà respiro.

giovedì 19 agosto 2010

E' passato
da guardare con occhi caldi,
finalmente si allargano le dita
e si lascia la presa.

Ti vorrei consegnare al mare,
come un messaggio in bottiglia,
che possa trasformarsi in un'onda
e divenire parte di un tutto.
Ti potrei adagiare sotto la terra tiepida
per esser linfa di vita altra,
esperienza feconda da insegnare,
e finalmente solo
un attimo di amore.

E' passato
fisso gli occhi su quell'orizzonte,
rinnegare diventa un verbo senza senso
e le dita allargate si stringono
in un saluto sincero.
Troppo intenso per ritornare,
terra bruciata dal sole e dal sale.

martedì 17 agosto 2010

Luca: "Ho imparato tanto tempo fa a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace." - George Bernard Shaw

Ci volevi a ricordarmelo :)

venerdì 13 agosto 2010

Sentire il sapore del mare in bocca
e le dita che profumano di erba e rugiada.
I raggi del sole a tagliare la pelle,
a farne strisce di colore e brividi di sabbia.


giovedì 12 agosto 2010

La lentezza mi affascina,
accarezzare pochi centimetri
coi polpastrelli delle dita,
cogliere, ma senza soddisfazione.

Il brivido ha il sapore della pesca
è caldo come una coperta stretta
che viene tirata, scendendo piano,
lasciando scoperta la pelle nuda.

sabato 31 luglio 2010

Camicia da notte candida come il dolore,
su cui ricadono, innocenti, i tuoi capelli dorati,
giù a girandole lievi, mandan guizzi di luce
nel buio della tua stanza.
Profumo di borotalco e menta fresca
nell'aria, insieme al silenzio che spaventa
dei tuoi occhi spalancati.
Con le mani fai il ritmo dei violini intorno,
gli archetti tagliano l'animo in pezzi sottili
e ti senti sanguinare sul lenzuolo innocente.
A movimenti bruschi recidi le ciocche intrise di tormento
la tua gioia, il tuo vanto, ciò che eri
e che han grattato via dai tuoi gesti stanchi.

venerdì 30 luglio 2010

Noi che camminiamo nelle fenditure
dove il cielo ha il colore dell'ametista
e i pensieri ghiacciano nell'aria.

Non pronunciare storie attorno al fuoco,
le locande e le sue genti non sono sicure,
la fragilità del condividere è caduta in terra,
frantumandosi come un bicchiere di cristallo.

venerdì 23 luglio 2010

Ti posso toccare, sfiorare il tuo volto con le dita e affondo nei tuoi capelli, ma il tuo corpo, crudo
senza malizia, è solo un involucro. Sfumi il viso nella luce, svincoli gli occhi alla presa.
Ti travesti di maschere di specchi.
La tua metamorfosi è confusione e compenetrazione degli spazi, che abiti nascosta dietro carta da parati
e dipinta di bianco, come il legno sotto i tuoi piedi. Ti stendi negli acquitrini, ti rotoli nel fango
del campi, i tuoi piedi sono tappezzeria stinta di muri crepati.
Colonizzi il mondo lasciando segni di te e vuoi nasconderti fino ad annullarti in esso. Tutto insieme,
confusione di messaggi: ansie di sparizione, ma richiamando l'attenzione.

Ti osservo: sei una musa leggiadra e, come se tu non potessi vestirti di altro se non della tua pelle, fata
dalle vibrazioni diafane in mezzo a rovine.

lunedì 19 luglio 2010

Quando scende la sera in estate l'aria parla e mi porta i gesti di là fuori, mondo lontanissimo. c'è la musica dolce di un film per la televisione, le cui note di pianoforte giungono a me estranee a quella banalità di intrattenimento, ci sono i rombi scoppiettanti dei motorini della compagnia, che mi fanno venire voglia di essere altro dalla mia attuale riflessività. E ne passa uno più quieto mischiato ad un aereo lontano, passa e non lascia scie luminose, in questa notte di nuvole. Il mio gatto miagola dal balcone, forse curioso ed indispettito dalla sua costrizione domestica. Come lui anche io tendo l'orecchio e voglio evadere. Li sento forte, i pensieri, in questo falso silenzio dell'intorno. Le voci non trovan posto la sera e stanno chiuse nelle case, nel timore delle notti d'estate, così dense di altri protagonisti. Le parole, invece scorrono veloci sopra fogli raccolti con nastri, progetti di spunti, taccuini scarabocchiati e fazzoletti di bar. Scivolano una dopo l'altra, lasciando la mente leggera, anche se è liberazione solo apparente: sono catene di associazioni che nascono dalla sensibilità acuita per opera del vento leggero, che muove i capelli.

Fisso il cielo, ma sono solo nuvole che fuggono con lo sfrecciare delle auto, che passano laggiù, sulla tangenziale della grande città.

Dove sono io in tutto questo scorrere non lo so proprio, lascio che l'ansia si perda nella carezza del vento sul mio naso. Il mio essere è l'ascolto.

mercoledì 14 luglio 2010

Amica mia tra le pagine.

Nel cielo una nuvola a forma di rondine.
Eppure l'aria è gonfia, il cielo è coperta
che soffoca, calda lana pungente,
mentre nascono le collane di te.
Perla dopo perla si avvicendano
i respiri che ti guidano,
cerco di comporre un gioiello per
il tuo sorriso, ma il filo mi sfugge di mano.
L'armonia dei colori s'infrange
su un balcone dove il respiro dei fiori non si sente più.
Tu stupri le anime,
vischioso virus,
ti conficchi nelle mani che stringi
e le costringi alla tua presenza,
invadente essere che non sa star solo.
Scavi le carni e ne scopri i dolori
che calpesti con noncuranza;
ti nutri delle ispirazioni,
le inghiotti senza digerirle
e credi che tutto possa esser tuo,
cieco e inconsapevole di cosa sia
un rapporto vero.
E' un urlo liberatorio il canto che evoco,
voce solitaria la mia,
folle voce la mia,
ad occhi ben aperti sulle mie mancanze
urlo senza forze: vattene via.


mercoledì 7 luglio 2010

Il dolore nascosto nelle note di un basso lontano,
le ninna nanne,
che portano le dita a rincorrersi sulle corde.

E' corsa lenta,
conduce ai miei luoghi,
solitari e dalle brezze leggere.
Rimbombo di giorni uguali a se stessi,
rompo un bicchiere
che scivola dal controllo della mano,
come uno schianto di sensazioni.
Un rumore pungente scende
si fa rete, a imprigionare le percezioni.

lunedì 5 luglio 2010

La calma che scaturiva dagli sguardi sull'acqua

E c'erano le onde, che lavavano via gli affanni,
un lago sconosciuto aperto ai loro occhi,
amiche a gambe incrociate sull'erba.

Le parole impastate nell'aria,
con movimenti lenti delle mani,
come fossero argilla, fertile terra per costruire.

mercoledì 23 giugno 2010

Suona la tromba,
suona il buio di questa stanza.
Le ragnatele dell'inconscio sembran fatte di diamanti.

Vorrei solo veder ballare guancia a guancia,
costruendo a passi brevi il percorso tra il fumo e le note.

Se riemergi dal fondo della sala
fai molto male, e senza senso.
Perciò scaccio il fumo dagli occhi,
che si riformi pure, ma non qui, non ora.

martedì 15 giugno 2010

Materiali vivi parlano geometrie nascoste
e fantasie di mondi di pietra e sabbia;
un mare di onice giallo per un palazzo lontano,
riflessi verdi cangianti per amanti curiosi.

Linee e semplicità d'incastri.
Affascinante armonia di pochi gesti.
E di là c'è il mare fatto di scintilli
mentre le forme scorrono,
fluide e malleabili,
giocando con la velocità
e il fischio del treno.

Fra cavi, tubi, ingranaggi
disegno chiaro
di direzioni e senso.

I cartelloni stanchi, poi,
relitti di tempo,
si piegano crepitanti
vinti dalla ruggine del vento.

Profondo tutto, profondo senso.

Sopra il mare
sotto terra
galleggio di navi bianche.

Ciò che vedono occhi attenti
oltre il finestrino
è un mondo da inventare,
indirizzando gli occhi
un po' più in alto,
un po' più in giù.

Sia nuova creazione
di anse di fiumi come nastri
e terre colorate disegnate da sarti
per creare enormi vestiti alle nuvole.

mercoledì 9 giugno 2010

sere di primavera

Silenzi calmi perchè
tranquilli personaggi
li indossano.

Getti fiori contro le onde,
che se ne ornano, ma
non sanno ricordare e
trascinano nel fondale
le ghirlande del tuo impegno.

domenica 6 giugno 2010

Una camicia
larga,
gettata addosso,
alle gambe
nude.
Macchie blu.
Capelli a boccoli
e un pennello grigio
che disegna
rami di alberi
forti.
Un micio zampetta silente,
tra il vento che bisbiglia
e i respiri addormentati.


martedì 1 giugno 2010

Eppure un raggio.

Chiuse nel loro silenzio
nel loro urlarsi addosso muto.
Due bambole rotte,
che non so come aggiustare.
L'intorno è fatto di mancanze,
le lacune che diventano protagoniste
di dipinti che restano sfondo.

sabato 29 maggio 2010

Pioggia, una musica-nenia,
rosa grigia di chitarre
e voce rauca che spicciola parole,
messe in fila lentamente.

Senza fretta sfilo la stanchezza,
che scivola a terra come
un paio di jeans troppo stretti.
Quanto aiuta il cielo grigio.

Si calpesta il suolo ritmando il respiro,
si ascolta il suono dei sussurri all'orecchio,
i piedi nudi sono la guida verso l'alba.


venerdì 28 maggio 2010

Nessuno può sentire ciò che un'anima attenta avverte in una piccola cosa. E il non comunicabile lascia una sorta di fastidio, per ciò che è stata in grado di sentire.

E' la mia corsa,
verso dove
verso cosa,
contro quale rabbia
e alla ricerca di quale sentire?

E' senza messa a fuoco,
è sorda e fredda,
è pura come una girandola di sole,
è senza destino.
E' solo susseguirsi di passi.

giovedì 27 maggio 2010

C'era una volta un amore.
Ora ci sono due occhi spenti,
serrati da una volontà meschina
e c'è il tuo grido.
Lo leggo disintegrarsi in umide parole,
le mie anche, si fanno lacrime.

Le mani tappano le orecchie e i sensi.

Se io perdessi ciò che hai perso
perderei l'emozione,
perciò non posso non accogliere,
sotto la mia pelle,
il tuo dolore.

mercoledì 26 maggio 2010

Stiamo degenerando. It's sad

Vita piena di sentenze vuote
e di comunicazione a senso unico.
Opulenza di parole gettate
in una rete di inutile rabbia.
Cieca ricerca di ragioni,
che non sono esistenti.

Lasciamo il dolore scivolare sulle ginocchia,
si apra il dialogo silente con ciò che urla dentro,
che possa scucire le nostre palpebre serrate
il risalire in superficie delle paure.


domenica 23 maggio 2010

Ispirazioni-E. J. Steichen. Tu

Tu, vestigia di un'epoca vissuta,
andata, partita
protendi le mani al giorno,
andato, partito.
Le dita contratte
tra capelli appassiti,
la schiena nervosa che è dolce cammino
di forza e dolore.
Assecondo il tuo muovere,
ti copro di luce.
Mi domando il tuo volto,
ti abbozzo nel vuoto.
E sento il tuo sguardo nascere dall'ora.

Tu sola, andata, partita

Ispirazioni-E. J. Steichen. Albero

Qui per noi anime illuse
si staglia un forte albero,
ci incita a raccoglierci tra i suoi sterpi,
in alto nell'impervio regno dei rami.
Intorno, che potremmo trovare?
L'erba secca e graffiante,
i capelli persi tra i rovi e
le gocce rosse sul selciato.
La luce fredda che ogni alba regala
non offre riparo
e rivela l'amaro dell'intorno.
Greve è il nostro giorno.

giovedì 20 maggio 2010

Necessità di calma fresca
come l'aria che scivola sulla pelle,
come il violino che punge ai margini,
ai margini di tutto.

Un ballo antico che trascini via,
i passi accesi di chiaro disegno,
il vortice che configura il senso.

esistere come una melodia dolce.

martedì 18 maggio 2010

Il ritmo

Scuotono la testa,
gonfi e purpurei,
senza opporsi all' andare
della forza, nell'intorno.

Spalanca le finestre sul ritmo che scorre.

mercoledì 12 maggio 2010

Dondola tra le tue labbra il mio nome,
colmalo di tutto
e rendi il tutto niente
restituendolo al mondo.

lunedì 10 maggio 2010

Terre

Gli affetti più cari fuori dal gioco dei giorni,
Come se tanti pezzettini del sè fossero sparsi in tutto il mondo,
una costellazione del sè,
emanazione di fioca luce in un cielo grande grande.

Ci si scopre con la pelle a nudo,
circondata da spigoli contro i quali si continua a sbattere,
pelle d'oca e spilli.

a tratti.

Semplice ed efficace
trovava il parlare con chi conosce
solo le tue parole gettate le sere d'estate
e ti cerca
per una risata,
di tanto in tanto.

L'inaspettato e sincero chiedere.
L'inaspettato e sincero ascolto.
Le dita sporche di pennarelli colorati,
allegria di piccoli gesti.
Allegria di giorni di pioggia,
chiusi in casa a costruire chissà cosa.

Cogliere i guizzi di luce e porli a base del susseguirsi.

domenica 9 maggio 2010

Fragile,
confusa,
pregna di nuvole, ma
incapace di tener chiuso il sole.

Si spacca la terra, ma
resta maestosa.

313

Chi mai può insegnare l'attesa
e il quieto dormiveglia del cuore?
Il mare non fa che allargare
il mio spirito insaziabile.

"Monti m'insegnate l'attesa.."
monti m'insegnate l'attenzione,
tu, Antonia, m'insegni l'emozione.

qualcosa di vero

L'albero è chiaro e forte,
le radici lo rendon saldo
e questo vento lo scuote,
ma non lo tormenta.
Percorro con le dita la sua pelle,
ne sento lo spessore e la fragilità;
appoggio il capo contro esso,
ne sento la linfa, vita, emozione.
Qui sotto le tue cure silenti
sono interrogazione e risposta.


venerdì 7 maggio 2010

Pensando ad Alma

ricordati i fiori nascosti nei cespugli.
ricordati di allargare le braccia e creare circoli di pensieri.

Ricordati il tuo sorriso,
è grazie a te sola.
Non importa.
E' una dimensione unica,
corre su strade differenti,
usa colori invisibili.
Non è giusto nasconderla,
ma non importa.

lunedì 3 maggio 2010

A song for the lovers

Corron le gocce sulle mani appoggiate alla mia vita,
i passi si fanno affrettati,
necessaria vicinanza porta la corsa del respiro,
arrivo, arrivo, aspettami!
Urgenza di allungare le mani sul viso
e cercarne dissonanze e simmetrie.
Tenere, tenere stretto.
Non so controllare,
metter in fila un piede dopo l'altro,
cammino su spigoli di cemento.
Mi perdo nel sapore della pioggia.

dammi solo ritmo

E' un vorticare impazzito,
una vertigine di movimento,
è dinamica delle forme,
è surrealtà.
Scendere giù
giù
giù.
Scalciare,
abbracciare,
saltare.

domenica 2 maggio 2010

Ci passiamo la mano sulla pelle
con il mento sulla spalla.
Il senso di bisogno di tempo
per studiare i segni sulle mani
e conoscere il profondo del nostro orizzonte.
Nottata densa come il sonno che pesava sulle mie palpebre,
ma che non voleva scendere a render soffice il pensiero.
L'idea di spalancare la finestra su una veranda e
di sedermi a scrivere mi rende la mia voglia d'estate
e della calma del vento notturno.

Accucciata su una sedia,
avvolta in un noto maglione,
interrogante i profumi
e il micio al mio fianco,
su cosa sia e cosa debba essere.

venerdì 30 aprile 2010

Quante cose mi sono persa di te?
Mi sembra che fuggiamo piene dei nostri impegni,
in corsa verso un dove che non è più nostro.
Forse è una voglia bambina di averti con me di più.
Forse non ho intenzione di crescere senza di te.

Forse Chica..tante cose.

La sindrome di Stendhal

Persa ad osservare le pagine lucide,
i tratti a delineare i pensieri,
le vite nascoste in un disegno.

Cosa vivevi mentre dipingevi?
Cosa hai visto mentre ti aggrappavi ad uno scatto?

Quanto desiderio di essere o non essere.

giovedì 29 aprile 2010

pomeriggio metafisico

Le ante sono socchiuse e intravedo l'aria fresca,
le montagne, e il verde del mare.

Così materica l'espressione dell'ora,
e così sfuggente alle mani che cercano di plasmarla.

martedì 27 aprile 2010

il sole s'infiltra
in un anima camminante
e costruisce la forma
di una nuova forza.

lunedì 26 aprile 2010

Cammini entro fredde pareti che contengono i passi di infinite storie.

Eppure sei persa nella finitezza,
e si respira l'umido poroso legno.

L'incenso si è scavato percorsi nel corpo di pietra,
e ti racchiude nell'ora.

La Spagna è semplice nel cielo
e pulita alla percezione.
I colori sono azzurro, giallo e verde.

Distese di fiori gialli.
Raccogliere fiori gialli.
Intrecciarli alle emozioni.

Abbassa il finestrino lasciami diventare vento.

..e la risposta sbagliata sarà fragole.

Le pagine sfrusciano tra le mani
e le risate tra i capelli,
si mescola l'erba e il vento.

Le nuvole hanno forme chiuse nelle nostre mani
vengono tracciate con la luce e le parole,
mentre qualcuno dorme
e qualcuno è lontano a pensarsi.

La timidezza di un sorriso che brucia sotto le labbra,
i punti di avvistamento della luna,
i giochi di specchi negli occhi degli altri.

Effimero, complicato, nostro.

lunedì 19 aprile 2010

e in un attimo..la bestia.

Tremavo di dolore,
guardando la pagina scritta cancellata dalla nebbia fredda
che mi premeva sugli occhi.

Tremavan dentro i pensieri,
il ricordo non vuole guardarsi
muovere in uno scatto di violenza
contro due occhi piangenti.

Lei signorina è proprio una casinista.

Ma tu,
dannata razionalità,
taci.
Lascia che sia puro cuore,
non importa se
non è lo stesso per il mondo.
Taci,
controllo matematico di emozioni,
lascia esser,
non placare,
non domandare.

Ma tu,
sensibile emozione,
non piangere.
Lasciati essere ciò che sei,
non cercarmi per capire,
se è lo stesso per il mondo.
Respira,
piccola insicura interrogazione,
lasciati essere,
non temere,
non ingarbugliare,
non smettere.


sabato 17 aprile 2010

Far correre le dita
come navi su mari sconosciuti,
tagliare i respiri,
scoprire.

come solo una notte di pioggia può fare

Molto forte

Sono arrabbiata e piango.
Ma sai perchè? Non è
così ovvio.
Perchè dipendo,
perchè trepido,
perchè sono, troppo.

venerdì 16 aprile 2010

13-4

Boccoli e nastri.
Una bambola di porcellana
infranta.

Il sole scalda tenue
le labbra ormai secche
dai morsi inferti.
Il mio fiore preferito è il tulipano.

Mentre piove spicca il rosso
e il giallo e le impressioni sfuggenti
di una mente fiduciosa
si aprono al mondo.

martedì 13 aprile 2010

il mare era sfondo di pensieri non raggiunti
dalla ballerina che danzava tra i flutti.
Hai le dita sporche
di pennarello verde acido
e ti chiedi perchè,
perchè ti senti,
così solo.

Hai tempera su una guancia
e realizzi di essere una pennellata blu enigma
su un prato verde.
Armonia nella distorsione.

sabato 10 aprile 2010

24/3

Della poesia ci si vergogna,
la poesia viene strappata dai muri.

Tutto è deriso,
niente è sfocato.

giovedì 8 aprile 2010

Sente i rumori della sua paura
che gira su una musica di organetto.
Scarpette rosse e non vorrebbe ballare.

colma

I nomi sono magici
nell'evocazione di storie
dal potere agrodolce.
I nomi sono magici
nella creazione di nebbie
oltre le quali lasciarsi cadere sui prati.
I nomi sono magici
come nenie
che fai girare tra le dita
provando a calmare il respiro.
Attacco
al respiro,
di onde fredde
di gorghi bui
di vita ingozzata.
Si cingono le ginocchia con un gesto che non sa fermare.

mercoledì 7 aprile 2010

All'improvviso

Una bolla scoppia forte,
ma parla piano
ai suoi occhi chiusi nell'attenzione della comprensione.

Piovono petali di cielo sopra i tetti delle case.

martedì 30 marzo 2010

Linee pressate sulla carta.
Si arriva al senso negli occhi colorati
quando guardano confondendosi.

domenica 28 marzo 2010

sabato 27 marzo 2010

Il labirinto

I percorsi
corrono sui muri del labirinto.
Tocca le pareti di mattoni e intonaco,
segui le venature delineate,
scopri le fratture della materia,
corri e poi rallenta con essa.

giovedì 25 marzo 2010

La tristezza del monologo

Non sei
ma ci sei.
Fosti
e io chi fui?
Ora sono,
questo importa,
ma tu sei?
Non sei dannazione non sei che un ricordo.
L'ora non sei.

lunedì 22 marzo 2010

Tutto è sporcato,
come fuligginosa coltre
e soffochi coprendoti con panni umidi.

L'istante è spaccato
dall'incomprensione urlata
e senti solo vuoto respirandoti a fiato corto.

domenica 21 marzo 2010

Anche oggi

Luogo di interscambio emotivo,
vento di percorso
occhi aperti e penombra percettiva.
Avverto i pensieri passeggiare
nel mio esser qui seduta.

Rain and trains

La musica funziona
come una nuvola
che mi ovatta
dentro la sua carezza
e non comprendo lo stato
di questo mio stare.

Lontano dal luminoso pensiero
tra lenzuola profumate.

giovedì 18 marzo 2010

Lontano mille miglia sulla linea del mare.
Attendo Bacco che non giungerà mai.

sabato 13 marzo 2010

E come non attendersi niente?
se ti sento così intenso
dentro.

La sopraelevata di Genova passa
e tu mi lasci brivido.

giovedì 11 marzo 2010

lunedì 8 marzo 2010

S'annebbia il pensiero al sentire le parole, raccontate ad alta voce, di una mamma.
Il suono di una carezza che raschia la mia razionalità.
So essere solo sconsolata stanchezza ora.

Elenco tutte le conseguenze,
piego a quattro il biglietto e lo lancio in un fiume di montagna.
Ma la pioggia corrode anche le sue vette così magnifiche e ferme.

sabato 6 marzo 2010

toccare

Lui guarda il cielo e sente il blu, lo avverte nelle parole che non riesce a dire.
Guarda la sua vita scorrere in una nuvola.
L'anima è evanescente o la si avverte nel tocco che fai alle cose?

martedì 2 marzo 2010

Difficile come il freddo, che s'insinua attraverso la maglia alzata.
Facile come coprire la parte scoperta, in un solo colpo
e cancellare ogni fastidio, così senza difficoltà.

lunedì 1 marzo 2010

domenica 28 febbraio 2010

Puccio i piedi nella sabbia bagnata
giocando all'equilibrista sull'orlo di un'onda.

Provo l'impossibile sorridendo ad un granchio
nell'invenzione di giochi lontani.

Danzo con le alghe travestendomi di verde salmastro
e del colore dei tuoi occhi.

Quest'oggi voglio la condivisione e il bacio di una stella marina.

se potessi..

Costruisco percorsi con i mattoncini colorati,
infilo il blu sul giallo e il rosso poco più in là
creando un piccolo spazio dove appoggiare
la tua stanchezza e i tuoi pensieri grevi.

Lo faccio complicato in modo che tu possa perderti,
studio angoli impensati per non stancarti,
c'è anche un gatto che passeggia sui muri....

giovedì 25 febbraio 2010

tu sei infinitesimalmente così
io sono irresolubilmente cosà
il mondo è profondamente caos.
Danzo sopra le ceneri della non comunicazione.
Trascinandosi per le panchine sporche
di un parco qualunque di foglie,
il biondo dal cappotto all'antica
scopriva l'estasi di un mondo vuoto.

lunedì 22 febbraio 2010

Tu

Il mio corpo è profumo,
la mia pelle è presenza,
stringendomi tra le braccia avverto
la consistenza del luogo del loro riposare.

Sebbene non ti possa raggiungere allungando le mani.

domenica 21 febbraio 2010

...l'impossibilità di essere unici.
Il nascondersi per non esser plagiati.
Il fastidio della condivisione nell'ansia di esser
un attimo irripetibile.
Sembra che tutto sia già stato detto,
che le combinazioni di parole siano state esaurite.
Eppure,
mi ingegno per la costruzione di un'espressione,
saprò liberare in forme nuove questo indicibile?


giovedì 18 febbraio 2010

Mi ero messa lo smalto

pasticcio di rosso e carta adesiva
mischiata a ritagli e a poesie di Antonia,
ricopre le mie unghie mentre le mani
non vorrebbero che stringere.

mercoledì 17 febbraio 2010

Il confine tra noi e l'acqua è sottile.
La volontà di confonderlo è il mio obiettivo.

lunedì 15 febbraio 2010

stream of consciousness

"..divento stupida quando parlo con te. Dico cose che non voglio dire
ogni tanto parlo a caso tanto per non finire a guardarti e diventare rossa.
Mi preoccupo della faccia che potrei avere, e mi batte il cuore come una teenager al primo appuntamento. Ecco lo sto rifacendo. Proprio una bambina stupida.
E poi.. ho paura. Di quella fottuta. Penso troppo, parlo troppo, importuno troppo."


oggi che non è oggi

Oggi sono contemplativa,
dalla finestra si può vedere
una merlatura rosa del cielo.
I rami degli alberi si allungano
verso i punti più diversi.
Vogliono disegnare
Saper raccogliere un'immagine
e adagiarla in una parola,
in modo tale che chi la legga
riceva esattamente quell'immagine
e l'emozione ad essa connessa.

E' possibile?
Oppure ognuno di noi vi riversa se stesso?
E se così fosse..sarebbe tanto una cattiva comunicazione?
Creare la spinta per lanciare la mente oltre, credo possa bastare

Ieri in metro c'era quella donna dagli occhi curiosi,
pareva innamorata dell'aria intorno a sè.
Ha sorriso, così, semplice.
Ho pensato che è tutto più facile,
e che l'intorno può divenire splendido grazie ad un sorriso.

mercoledì 10 febbraio 2010

Stanotte guardo il cielo e cerco una stellina che possa guardare anche tu.

domenica 7 febbraio 2010

In viaggio con J. J.

Oggi sono su un balcone che dà sulla primavera di una città straniera,
è l'alba, tengo un libro tra le mani, fisso in fondo alla strada.
Sento solo la voce spigolosa, ma calda, accompagnata dalla chitarra in accordi semplici, di un musicista a me caro...penso a cosa mi racconta.
Sento cose strane dentro, un grandissimo caos tinto di grandissimo silenzio.
Lo sguardo ,che è sempre troppo fisso in fondo alla strada, si spegne,
m'impregno di ora.
Sbircio alle mie spalle, nel mio letto c'è la mia emozione più bella che dorme, la lascio lì,
ed esco a correre.

sabato 6 febbraio 2010

una felice che nemmeno sa di esistere

"Anche a Raissa, città triste, corre un filo invisibile che allaccia un essere vivente a un altro per un attimo e si disfa, poi torna a tendersi tra punti in movimento disegnando nuove rapide figure cosicchè a ogni secondo la città infelice contiene una città felice che nemmeno sa di esistere"

Italo Calvino, " Le città invisibili"
Si sogna l'Argentina mentre fuori nevica

venerdì 5 febbraio 2010

Batuffoli di acqua
coprono
cadono
e ovattano.
Dentro sentiamo ghiacciarsi le domande.

giovedì 4 febbraio 2010

Le chitarre correvano intorno al fuoco,
seduti su larghi sassi ci si poneva domande
sui colori delle montagne dietro le nubi.
Le linci si muovevano dietro ai cespugli,
potevamo toccare i loro occhi caldi.
Di cosa sa un orizzonte?
E' caldo, dicono i più,
ha la consistenza sfuggevole dell'acqua,
che scorre, ma che sa penetrare sottopelle.

mercoledì 3 febbraio 2010

Cieli lontani di mondi sconosciuti,
regalati dalle veloci parole che scivolano dalle sue labbra.
Disegni di strade immaginate,
immagini di volti disegnati,
su un taccuino si rincorrono a filo d'inchiostro.
Domando delle nuvole dei paesi loro
e attendo di essere ambasciatrice e di cavalcare verso la città.

martedì 2 febbraio 2010

Nuvole, nuvole in un giorno di sole.
mancanza e venir meno della forza.
Le sorridi e te la tieni un po' stretta,
nebbia che le cinge gli occhi.

riflessioni sul necessario

Senti sottopelle.
L'imprescindibile bellezza non esiste
se non negli occhi della condivisione,
l'imprescindibile dire: 'bisogna' non esiste
se non nella necessità del singolo.
Niente è imprescindibile nemmeno la mia anima
che è albero e si dirama nel cielo e nella terra
alla ricerca della linfa più strana, nuova, viva.

domenica 31 gennaio 2010

Almita.
Bicchieri incrociati,
rosso vermiglio,
viola, nero, occhi scuri.
Lei nei suoi,
lei nei suoi.
In tasca un sogno di viaggio
e niente più che loro.
Felicità nei momenti.

sabato 30 gennaio 2010

lunedì 25 gennaio 2010

S'inerpica,
peregrina,
il tocco di un violino
socchiude le porte.
S'aggomitola, lo spirito stanco,
nella musica,
unico luogo unicamente suo.

sabato 23 gennaio 2010

rigenerazione parte due

Resto qui rest0 qui resto qui,
in questo sussurro adagio tutta me
e mi lascio svanire stanotte


rigenerazione parte uno

Oggi ho passeggiato nell'aria immensa di una collina.
Si stava bene coi piedi a penzoloni in un' altra dimensione.
Vorrei esser ritratta abbracciata ad un albero.

Un salice o una betulla.

venerdì 22 gennaio 2010

DE- SIDERARE

Desiderio in verde

Un filtro verde sui pensieri
colora l'attesa della fine di questi obblighi.

Avverto l'urgenza di aria sulla pelle
e di camminare sulle attese.

Desidero immensamente girare per strade sconosciute,
desidero studiare la luce e i volti,
creare con le immagini
e inventare nuove parole.

Desidero sedermi ad ascoltare raccontare,
desidero imparare.

giovedì 21 gennaio 2010

sabato 16 gennaio 2010

giovedì 14 gennaio 2010

Stasera la mia Musa volta le spalle,
è sdegnosa delle mie emozioni
e dei miei capelli sparsi.

Mi osservo allo specchio
accarezzandomi il volto
come volessi rendermi conto
di esser viva.

"Alcuni gesti non vanno fatti
ascolta la tua ragione per una volta".
Sibilla.

martedì 12 gennaio 2010

Fuori luogo,
deserta
spazzata dal vento.
Osservo le parole prender posto
sbagliato e banale.
Lontana nel cuore
vago
per strade percorse
in vite precedenti.
Ho bisogno di immensità.

domenica 10 gennaio 2010

Il silenzio non è mai stato una parte di lei, l'ha sempre temuto.
Ora lo ricerca, si scopre colma solo della vicinanza.
Anche se
quei due occhi intensi che la osservano la rendono nervosa,
in fondo è timida
e un po' stupita di avvertire quel calore.

sabato 9 gennaio 2010

Una linea tesa sopra le cime
delle montagne infinite.
Una cupola grigia
sopra di noi.

Eppure,
è un' ansia silente.
che non riesce a
voler essere.

Non sento il profumo della corteccia dei miei rami.

giovedì 7 gennaio 2010

Solo tu ti senti.

E ora senti che sono patetici manichini quelli che s'affannano a dimostrare quello che tu senti ed esprimi con tutta la tua naturalezza.

Nemmeno Dio piace a tutti,
a me piace Il Grande Buddha Celeste ad esempio.

Amen.

lunedì 4 gennaio 2010

sabbia e onde

Se penso alla sabbia penso ai desideri mai realizzati
e penso alla mancanza di coraggio che bloccava i sogni.
Penso alla notte che guardata dal basso in su
contribuisce al caos armonico.

Ho sempre mosso i piedi ostinata
su note di pianoforte e chitarre distorte.

Contorta,
distorta,
imperfetta,
emozionale.

domenica 3 gennaio 2010

A te che sei una parte di me
ficcato nel petto.
Leggero nella vita di tutti giorni,
a tal punto che non pensavo
quanto fa male salutarti ora,
cresciuti non più bambini,
ognuno a scalare
il proprio personalissimo albero.
Il mio ha le foglie blu, ghiacciate ancora,
il tuo profuma di mare e terra straniera.
Ne avremo di cose da raccontarci
e per una volta forse staro' zitta
ad ascoltare.

sabato 2 gennaio 2010

Anno nuovo

Parco.
Erba distesa mossa dal vento.
Stretta in una sciarpa calda
come il respiro della consapevolezza
di essere.
Tutto e niente,
uno sbaglio ma inconsapevole.
Sola
nel mio dolore liquido
e nel mio cappuccio blu.
Rosse macchie
e le ginocchia al petto
non schermo il vento,
mi offro alla purificazione
dell'aria fredda
come le urla oggi.
Il vento è amico
mi porta la maestà
della vita
e giungo tra le braccia
di chi sa chi sono.