lunedì 12 maggio 2014

cenere da respirare

Ho bisogno di tempo per piangere
le radici del mio giardino
in rovina.

Trascinare piede dopo piede
 -è cosa dovuta-
al centro del selciato inginocchiarmi
a terra per realizzare la cenere.

Ho bisogno di toccare l'aria
che brucia e smettere di fingere
si possa respirare.

che il dolore diventi gesto
-agita le mani-
e mi liberi dalle sue maschere.

lunedì 25 giugno 2012

Intenso
come le domande. 
Come il vagare senza metà dei pensieri
mentre la risposta
riposa sicura tra le tue braccia.
Mai conosciuto,
perciò così spaventevole.

I domani creano paure inutili,
le metto su fogli
e te le porto da strappare.

giovedì 14 giugno 2012

matematico

Il mio dolore è stupido.
Non ha senso parlarne.
i capricci emotivi sono vizi,
è necessità vivere di raziocinio.
Piede dietro piede,
matematico camminare.

martedì 12 giugno 2012

Manuela

Tu sai cogliere le parole prima di vederle sulle mie labbra.
Giochiamo a rimbalzarci i pensieri,
afferrati saldi al volo,
e modellati in forme di vita.


domenica 13 maggio 2012

Pupazzi
congelati dalla brina di gennaio,
dimenticati,
persi,
lontane bambine piangono la vostra mancanza.

"...la maggior parte del tempo sono troppo cosciente per essere triste..."

Mangiare le rose come fosse un maggio di sole.
La capacità di vedere giardini in seminterrati irrespirabili
e credere soltanto al pensiero che segue l'attuale,
imparando il silenzio della mente come troppo rumore.

Mangiare le rose come fosse un maggio di sole,
sfogliando le opere d'arte sottobanco
scovandone l'odore caldo di felicità,
ma sempre troppo di fretta per sentirne il sapore.

Mangiare le rose come fosse un maggio di sole.
La necessità di parole in una fila d'emozione,
sentendo il rumore delle pagine sfogliate
con questa ansia di fuggire dal reale

ed essere bosco e campo e fiore.

Mangiare le rose come fosse un maggio di sole.


giovedì 29 marzo 2012

sei sotterranea

Frenetico movimento, fermarsi è soffocare
nella canicola di un agosto dei tempi andati.
eppure, appare un intero mondo nascosto
sotterraneo alle tue mani che non sanno scavare
sono cieche e sorde, tuttavia piangenti.

Vi sono caverne gonfie di stalattiti di pianto
e tu cammini e corri e serri i pensieri
per non sentirne la caduta.