mercoledì 23 giugno 2010

Suona la tromba,
suona il buio di questa stanza.
Le ragnatele dell'inconscio sembran fatte di diamanti.

Vorrei solo veder ballare guancia a guancia,
costruendo a passi brevi il percorso tra il fumo e le note.

Se riemergi dal fondo della sala
fai molto male, e senza senso.
Perciò scaccio il fumo dagli occhi,
che si riformi pure, ma non qui, non ora.

martedì 15 giugno 2010

Materiali vivi parlano geometrie nascoste
e fantasie di mondi di pietra e sabbia;
un mare di onice giallo per un palazzo lontano,
riflessi verdi cangianti per amanti curiosi.

Linee e semplicità d'incastri.
Affascinante armonia di pochi gesti.
E di là c'è il mare fatto di scintilli
mentre le forme scorrono,
fluide e malleabili,
giocando con la velocità
e il fischio del treno.

Fra cavi, tubi, ingranaggi
disegno chiaro
di direzioni e senso.

I cartelloni stanchi, poi,
relitti di tempo,
si piegano crepitanti
vinti dalla ruggine del vento.

Profondo tutto, profondo senso.

Sopra il mare
sotto terra
galleggio di navi bianche.

Ciò che vedono occhi attenti
oltre il finestrino
è un mondo da inventare,
indirizzando gli occhi
un po' più in alto,
un po' più in giù.

Sia nuova creazione
di anse di fiumi come nastri
e terre colorate disegnate da sarti
per creare enormi vestiti alle nuvole.

mercoledì 9 giugno 2010

sere di primavera

Silenzi calmi perchè
tranquilli personaggi
li indossano.

Getti fiori contro le onde,
che se ne ornano, ma
non sanno ricordare e
trascinano nel fondale
le ghirlande del tuo impegno.

domenica 6 giugno 2010

Una camicia
larga,
gettata addosso,
alle gambe
nude.
Macchie blu.
Capelli a boccoli
e un pennello grigio
che disegna
rami di alberi
forti.
Un micio zampetta silente,
tra il vento che bisbiglia
e i respiri addormentati.


martedì 1 giugno 2010

Eppure un raggio.

Chiuse nel loro silenzio
nel loro urlarsi addosso muto.
Due bambole rotte,
che non so come aggiustare.
L'intorno è fatto di mancanze,
le lacune che diventano protagoniste
di dipinti che restano sfondo.