sabato 29 maggio 2010

Pioggia, una musica-nenia,
rosa grigia di chitarre
e voce rauca che spicciola parole,
messe in fila lentamente.

Senza fretta sfilo la stanchezza,
che scivola a terra come
un paio di jeans troppo stretti.
Quanto aiuta il cielo grigio.

Si calpesta il suolo ritmando il respiro,
si ascolta il suono dei sussurri all'orecchio,
i piedi nudi sono la guida verso l'alba.


venerdì 28 maggio 2010

Nessuno può sentire ciò che un'anima attenta avverte in una piccola cosa. E il non comunicabile lascia una sorta di fastidio, per ciò che è stata in grado di sentire.

E' la mia corsa,
verso dove
verso cosa,
contro quale rabbia
e alla ricerca di quale sentire?

E' senza messa a fuoco,
è sorda e fredda,
è pura come una girandola di sole,
è senza destino.
E' solo susseguirsi di passi.

giovedì 27 maggio 2010

C'era una volta un amore.
Ora ci sono due occhi spenti,
serrati da una volontà meschina
e c'è il tuo grido.
Lo leggo disintegrarsi in umide parole,
le mie anche, si fanno lacrime.

Le mani tappano le orecchie e i sensi.

Se io perdessi ciò che hai perso
perderei l'emozione,
perciò non posso non accogliere,
sotto la mia pelle,
il tuo dolore.

mercoledì 26 maggio 2010

Stiamo degenerando. It's sad

Vita piena di sentenze vuote
e di comunicazione a senso unico.
Opulenza di parole gettate
in una rete di inutile rabbia.
Cieca ricerca di ragioni,
che non sono esistenti.

Lasciamo il dolore scivolare sulle ginocchia,
si apra il dialogo silente con ciò che urla dentro,
che possa scucire le nostre palpebre serrate
il risalire in superficie delle paure.


domenica 23 maggio 2010

Ispirazioni-E. J. Steichen. Tu

Tu, vestigia di un'epoca vissuta,
andata, partita
protendi le mani al giorno,
andato, partito.
Le dita contratte
tra capelli appassiti,
la schiena nervosa che è dolce cammino
di forza e dolore.
Assecondo il tuo muovere,
ti copro di luce.
Mi domando il tuo volto,
ti abbozzo nel vuoto.
E sento il tuo sguardo nascere dall'ora.

Tu sola, andata, partita

Ispirazioni-E. J. Steichen. Albero

Qui per noi anime illuse
si staglia un forte albero,
ci incita a raccoglierci tra i suoi sterpi,
in alto nell'impervio regno dei rami.
Intorno, che potremmo trovare?
L'erba secca e graffiante,
i capelli persi tra i rovi e
le gocce rosse sul selciato.
La luce fredda che ogni alba regala
non offre riparo
e rivela l'amaro dell'intorno.
Greve è il nostro giorno.

giovedì 20 maggio 2010

Necessità di calma fresca
come l'aria che scivola sulla pelle,
come il violino che punge ai margini,
ai margini di tutto.

Un ballo antico che trascini via,
i passi accesi di chiaro disegno,
il vortice che configura il senso.

esistere come una melodia dolce.

martedì 18 maggio 2010

Il ritmo

Scuotono la testa,
gonfi e purpurei,
senza opporsi all' andare
della forza, nell'intorno.

Spalanca le finestre sul ritmo che scorre.

mercoledì 12 maggio 2010

Dondola tra le tue labbra il mio nome,
colmalo di tutto
e rendi il tutto niente
restituendolo al mondo.

lunedì 10 maggio 2010

Terre

Gli affetti più cari fuori dal gioco dei giorni,
Come se tanti pezzettini del sè fossero sparsi in tutto il mondo,
una costellazione del sè,
emanazione di fioca luce in un cielo grande grande.

Ci si scopre con la pelle a nudo,
circondata da spigoli contro i quali si continua a sbattere,
pelle d'oca e spilli.

a tratti.

Semplice ed efficace
trovava il parlare con chi conosce
solo le tue parole gettate le sere d'estate
e ti cerca
per una risata,
di tanto in tanto.

L'inaspettato e sincero chiedere.
L'inaspettato e sincero ascolto.
Le dita sporche di pennarelli colorati,
allegria di piccoli gesti.
Allegria di giorni di pioggia,
chiusi in casa a costruire chissà cosa.

Cogliere i guizzi di luce e porli a base del susseguirsi.

domenica 9 maggio 2010

Fragile,
confusa,
pregna di nuvole, ma
incapace di tener chiuso il sole.

Si spacca la terra, ma
resta maestosa.

313

Chi mai può insegnare l'attesa
e il quieto dormiveglia del cuore?
Il mare non fa che allargare
il mio spirito insaziabile.

"Monti m'insegnate l'attesa.."
monti m'insegnate l'attenzione,
tu, Antonia, m'insegni l'emozione.

qualcosa di vero

L'albero è chiaro e forte,
le radici lo rendon saldo
e questo vento lo scuote,
ma non lo tormenta.
Percorro con le dita la sua pelle,
ne sento lo spessore e la fragilità;
appoggio il capo contro esso,
ne sento la linfa, vita, emozione.
Qui sotto le tue cure silenti
sono interrogazione e risposta.


venerdì 7 maggio 2010

Pensando ad Alma

ricordati i fiori nascosti nei cespugli.
ricordati di allargare le braccia e creare circoli di pensieri.

Ricordati il tuo sorriso,
è grazie a te sola.
Non importa.
E' una dimensione unica,
corre su strade differenti,
usa colori invisibili.
Non è giusto nasconderla,
ma non importa.

lunedì 3 maggio 2010

A song for the lovers

Corron le gocce sulle mani appoggiate alla mia vita,
i passi si fanno affrettati,
necessaria vicinanza porta la corsa del respiro,
arrivo, arrivo, aspettami!
Urgenza di allungare le mani sul viso
e cercarne dissonanze e simmetrie.
Tenere, tenere stretto.
Non so controllare,
metter in fila un piede dopo l'altro,
cammino su spigoli di cemento.
Mi perdo nel sapore della pioggia.

dammi solo ritmo

E' un vorticare impazzito,
una vertigine di movimento,
è dinamica delle forme,
è surrealtà.
Scendere giù
giù
giù.
Scalciare,
abbracciare,
saltare.

domenica 2 maggio 2010

Ci passiamo la mano sulla pelle
con il mento sulla spalla.
Il senso di bisogno di tempo
per studiare i segni sulle mani
e conoscere il profondo del nostro orizzonte.
Nottata densa come il sonno che pesava sulle mie palpebre,
ma che non voleva scendere a render soffice il pensiero.
L'idea di spalancare la finestra su una veranda e
di sedermi a scrivere mi rende la mia voglia d'estate
e della calma del vento notturno.

Accucciata su una sedia,
avvolta in un noto maglione,
interrogante i profumi
e il micio al mio fianco,
su cosa sia e cosa debba essere.