venerdì 30 aprile 2010

Quante cose mi sono persa di te?
Mi sembra che fuggiamo piene dei nostri impegni,
in corsa verso un dove che non è più nostro.
Forse è una voglia bambina di averti con me di più.
Forse non ho intenzione di crescere senza di te.

Forse Chica..tante cose.

La sindrome di Stendhal

Persa ad osservare le pagine lucide,
i tratti a delineare i pensieri,
le vite nascoste in un disegno.

Cosa vivevi mentre dipingevi?
Cosa hai visto mentre ti aggrappavi ad uno scatto?

Quanto desiderio di essere o non essere.

giovedì 29 aprile 2010

pomeriggio metafisico

Le ante sono socchiuse e intravedo l'aria fresca,
le montagne, e il verde del mare.

Così materica l'espressione dell'ora,
e così sfuggente alle mani che cercano di plasmarla.

martedì 27 aprile 2010

il sole s'infiltra
in un anima camminante
e costruisce la forma
di una nuova forza.

lunedì 26 aprile 2010

Cammini entro fredde pareti che contengono i passi di infinite storie.

Eppure sei persa nella finitezza,
e si respira l'umido poroso legno.

L'incenso si è scavato percorsi nel corpo di pietra,
e ti racchiude nell'ora.

La Spagna è semplice nel cielo
e pulita alla percezione.
I colori sono azzurro, giallo e verde.

Distese di fiori gialli.
Raccogliere fiori gialli.
Intrecciarli alle emozioni.

Abbassa il finestrino lasciami diventare vento.

..e la risposta sbagliata sarà fragole.

Le pagine sfrusciano tra le mani
e le risate tra i capelli,
si mescola l'erba e il vento.

Le nuvole hanno forme chiuse nelle nostre mani
vengono tracciate con la luce e le parole,
mentre qualcuno dorme
e qualcuno è lontano a pensarsi.

La timidezza di un sorriso che brucia sotto le labbra,
i punti di avvistamento della luna,
i giochi di specchi negli occhi degli altri.

Effimero, complicato, nostro.

lunedì 19 aprile 2010

e in un attimo..la bestia.

Tremavo di dolore,
guardando la pagina scritta cancellata dalla nebbia fredda
che mi premeva sugli occhi.

Tremavan dentro i pensieri,
il ricordo non vuole guardarsi
muovere in uno scatto di violenza
contro due occhi piangenti.

Lei signorina è proprio una casinista.

Ma tu,
dannata razionalità,
taci.
Lascia che sia puro cuore,
non importa se
non è lo stesso per il mondo.
Taci,
controllo matematico di emozioni,
lascia esser,
non placare,
non domandare.

Ma tu,
sensibile emozione,
non piangere.
Lasciati essere ciò che sei,
non cercarmi per capire,
se è lo stesso per il mondo.
Respira,
piccola insicura interrogazione,
lasciati essere,
non temere,
non ingarbugliare,
non smettere.


sabato 17 aprile 2010

Far correre le dita
come navi su mari sconosciuti,
tagliare i respiri,
scoprire.

come solo una notte di pioggia può fare

Molto forte

Sono arrabbiata e piango.
Ma sai perchè? Non è
così ovvio.
Perchè dipendo,
perchè trepido,
perchè sono, troppo.

venerdì 16 aprile 2010

13-4

Boccoli e nastri.
Una bambola di porcellana
infranta.

Il sole scalda tenue
le labbra ormai secche
dai morsi inferti.
Il mio fiore preferito è il tulipano.

Mentre piove spicca il rosso
e il giallo e le impressioni sfuggenti
di una mente fiduciosa
si aprono al mondo.

martedì 13 aprile 2010

il mare era sfondo di pensieri non raggiunti
dalla ballerina che danzava tra i flutti.
Hai le dita sporche
di pennarello verde acido
e ti chiedi perchè,
perchè ti senti,
così solo.

Hai tempera su una guancia
e realizzi di essere una pennellata blu enigma
su un prato verde.
Armonia nella distorsione.

sabato 10 aprile 2010

24/3

Della poesia ci si vergogna,
la poesia viene strappata dai muri.

Tutto è deriso,
niente è sfocato.

giovedì 8 aprile 2010

Sente i rumori della sua paura
che gira su una musica di organetto.
Scarpette rosse e non vorrebbe ballare.

colma

I nomi sono magici
nell'evocazione di storie
dal potere agrodolce.
I nomi sono magici
nella creazione di nebbie
oltre le quali lasciarsi cadere sui prati.
I nomi sono magici
come nenie
che fai girare tra le dita
provando a calmare il respiro.
Attacco
al respiro,
di onde fredde
di gorghi bui
di vita ingozzata.
Si cingono le ginocchia con un gesto che non sa fermare.

mercoledì 7 aprile 2010

All'improvviso

Una bolla scoppia forte,
ma parla piano
ai suoi occhi chiusi nell'attenzione della comprensione.

Piovono petali di cielo sopra i tetti delle case.